M.m. on canvas 2016

RORSCHACH serie ror evo 2014

RORSCHACH serie ror 2000

Rorschach MG006- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 120x180
Rorschach MG006- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 120x180
Rorschach MG007- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 200x120
Rorschach MG007- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 200x120
Rorschach MG010- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 280x100
Rorschach MG010- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 280x100
Rorschach MG004- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm179x100
Rorschach MG004- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm179x100
Rrorschach MG08 Tecnica mista su tela 2007  cm 50x77
Rrorschach MG08 Tecnica mista su tela 2007 cm 50x77
Rorschach MG003- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 210x100
Rorschach MG003- 2007- Dittico Tecnica mista su tela cm 210x100
rorschach MG013- 2008- Dittico Tecnica mista su tela cm 50x50
rorschach MG013- 2008- Dittico Tecnica mista su tela cm 50x50

I soggetti uomini e donne sono in posa come statue antiche che hanno perso la loro classicità, sono poste in posizioni naturali, disinibite, spontanee.
Le figure sono in un equilibrio instabile, la deformazione dei volti, i frammenti con tracce di contemporaneo, i tacchi a spillo rosse ci riportano all’ambiguità del nostro tempo. Da una parte l’esaltazione del corpo, dall’altra la distruzione del pensiero, l’abbrutimento delle menti.
Il non-finito o meglio la distruzione del volto, si contrappone alle parti del corpo abbellite e decorate da icone della vita moderna che sono come una corteccia terrena da cui le figure non si sono ancora completamente liberate. E’ nella parte opposta dell’immagine nella sua doppiezza irriverente e trasformata, nel suo deformato aspetto, che va cercato il significato.
Il doppio quadro, il bianco e il nero, l’immagine e la sua macchia, diventano il punto di arrivo di un processo formativo degli artisti, anche loro doppi, anche loro tormentati dall’ambiguità del loro sentire, dal contrasto tra serietà ed ironia che pervade ed accompagna tutto il loro lavoro.
Si inserisce in Rorschach MG 000 l’equilibrio estetico, il significato e la forma non si dissociano, ma al contrario si collegano o ancor meglio coesistono in una stessa condizione estetica e semasiologica.”

 

Antonella Pisilli

re explorer 8 - 2011- Tecnica mista su tela
re explorer 8 - 2011- Tecnica mista su tela

PERFORMANCE MICROGalleria

Still da video mg0045
Still da video mg0045
Still da video mg0078
Still da video mg0078
Still da video mg0053
Still da video mg0053

Questo lavoro di Alessandro Monticelli e Claudio Pagone - M&P - si basa sul dittico, scelto in quanto immagine doppia: positivo e negativo, maschile e femminile. Doppio ribadito dallo stare  insieme del plotter e della tecnica mista, delle grandi superfici bidimensionali e della performance. Un lavoro site specific per cui il performer è il prolungamento all’esterno delle immagini che vediamo all’interno dello spazio espositivo e viceversa. Di conseguenza la MICROGalleria non è un contenitore espositivo neutro, ma è uno dei “materiali” per la messa in scena della narrazione visuale, centrata sul tema dello slittamento dei confini e della fluidità del corpo-immagine. Il titolo, La lezione d’anatomia, è un omaggio a quelle rappresentazioni seicentesche che ribaltarono il corpo da canone universale a strumento di conoscenza, sulla scia degli studi anatomici di Leonardo i quali, per primi, in nome della scienza, avevano violato i divieti papali sulla dissezione dei cadaveri, ingaggiando così un primo scontro sul tema dell’autorità sul corpo. Quelle lezioni seicentesche (pensiamo a Rembrandt) facevano del valore espositivo–spettacolare della lezione lo strumento per la trasformazione del corpo da sostanza a luogo di indagine e di meraviglia, trasponendo questa nuova qualità sul senso stesso dell’arte. Valore che torna nella qualità tipica della creazione site specific perché porta il fruitore a sperimentare le connessioni  in quanto portatrici di senso. La lezione site specific di M&P è, infatti, anatomia del corpo-immagine che richiama quel breve scritto surrealista di Hans Bellmer intitolato Piccola anatomia dell’inconscio fisico, o anatomia dell’immagine. Bellmer con “l’immagine” faceva riferimento alla fisicità del nostro “io” fatto di continui slittamenti di senso tra una parte e l’altra del corpo, scambi feticisti, fino a produrre un’anatomia fluida del desiderio che non coincide necessariamente con quella del cosiddetto corpo solido-naturale. Anche la fisicità di M&P è fatta di immagini fluide per cui textures di stilisti diventano pelle, accessori pop colorati sono l’equivalente di organi, senza soluzione di continuità tra abito e corpo. Così il modulo del doppio perde la consistenza manichea della differenza tra spirito e materia, tra vero e falso, ovvero perde quella dialettica dualista mirante all’ideologica ricomposizione degli opposti di matrice platonica e alchemica. Quel dualismo si basava sulla ricomposizione armonica indotta dall’ideologia di un ordine cosmico (e sociale) da ricostruire. Il corpo-immagine invece mette in discussione l’ordine dei fondamentalismi e degli archetipi, le distinzioni a priori, a cominciare da quelle tra corpo e abito e, per estensione, tra naturale e culturale. Le immagini senza volto di M&P, non a caso, spostano l’identità dal volto al dettaglio colorato sparso sul corpo. In questo spostamento dell’identità dal volto (fisso) alla pelle-abito (intercambiabile) si attua la traslazione del valore dal dover essere alla costruzione performativa dell’identità, all’habitus, come Pierre Bourdieu ha chiamato il risultato del processo culturale con il quale ciascuno costruisce (indossa), attraverso mediazioni conflittuali con il contesto, uno stile di vita: ciascuno è tanto più autentico quanto più assomiglia all’idea che ha di se stesso, come diceva la transessuale Agrado, dopo aver fatto l’elogio della chirurgia plastica, nel film di Pedro Almodovar Tutto su mia madre. Pertanto un paio di tacchi a spillo o di sneaker, o un marchio (anche nella versione antagonista del “no-logo”), non contengono meno identità di quanta ne sia depositata nello sguardo. La relazione fluida tra esterno e interno della MICROGalleria e la connessione tra diversi modi di essere (dell’immagine) visualizzano questa porosità dei confini. Le immagini situate di M&P, quindi, in sintonia con alcuni aspetti del postumano, attirano l’attenzione su una sfumatura sempre urgente, e mai sufficientemente ribadita, del discorso politico sul corpo avviato da Michel Foucault: ovvero come nella convergenza tra arti consumi e mode si costruiscono performativamente quei modi di essere, quei soggetti sociali che, di fatto, mettono in crisi l’ambizione egemonica ed omologante di apparati religiosi e politici di possedere la parola definitiva sul corpo.

 

 

                                                                                                Franco Speroni

DISEGNI SU CARTA

Rorschach Studio MG007- 2007- Dittico Tecnica mista su cartone cm 80x60
Rorschach Studio MG007- 2007- Dittico Tecnica mista su cartone cm 80x60
Studio n°15 Disegno formato A4 – 2009
Studio n°15 Disegno formato A4 – 2009
Studio 0041 tecnica mista su carta 2009 cm 42x29,5
Studio 0041 tecnica mista su carta 2009 cm 42x29,5
Studio 0034 tecnica mista su cartoncino 2009 cm 83x70
Studio 0034 tecnica mista su cartoncino 2009 cm 83x70

RORSCHACH RE EVOLUTION

Studio 0068 2011
Studio 0068 2011
Studio 0073 2011
Studio 0073 2011
monticelli & pagone in studio
monticelli & pagone in studio
Fabbrica Borroni
Fabbrica Borroni
Fabbrica Borroni
Fabbrica Borroni
rorschach re evolution 001 - tecnica mista su tela cm 420x205
rorschach re evolution 001 - tecnica mista su tela cm 420x205
rorschach re evolution 019 - 2009 tecnica mista su tela cm 420x210
rorschach re evolution 019 - 2009 tecnica mista su tela cm 420x210
rorschach re 002  - 2008-2009 tecnica mista su tela cm 200x200
rorschach re 002 - 2008-2009 tecnica mista su tela cm 200x200

Il doppio (gioco) di Monticelli e Pagone

Di Alessandra Troncone

 

Se l’inequivocabilità è propria del singolo, l’ambiguità è figlia del doppio. Nello scarto tra ciò che è reale e ciò che finge di esserlo, tra ciò che vediamo e ciò che invece immaginiamo si condensa il lavoro di Monticelli e Pagone, non a caso due artisti che hanno deciso di agire in coppia, riassumendo nella scelta operativa il senso della loro ricerca estetica.

Con loro non si può stare al sicuro, la provocazione è sempre dietro l’angolo; interventi quali la Venere dell’immondizia o la Carta igienica del critico sono pronte a dimostrarlo, non solo per ciò che rappresentano in sé ma soprattutto per gli effetti che hanno scatenato nel sistema massmediatico dell’arte, con reazioni a catena degne delle attenzioni della stampa.

La provocazione messa in atto dalla serie dedicata a Rorschach è più subdola, meno sfacciata, ma proprio per questo le opere che ne fanno parte riescono a riassumere il senso del lavoro di M&P, smuovendo diversi livelli di significato. Il doppio, dicevamo. Il doppio è già intimamente provocatorio, e lo è perché implica una presa di posizione critica. Lo sdoppiamento è di per sé una riflessione su ciò che è e ciò che può essere riprodotto, raddoppiato per l’appunto. Ha una funzione analitica, comporta un’oggettivazione che è funzionale alla ricerca su se stessi come a ciò che ci circonda. E, come se non bastasse, il doppio porta con sé un quid di ambiguo, una confusione di ruoli tra il reale e il fittizio. Monticelli e Pagone sono un doppio che lavora come un singolo, le loro opere sono la convergenza di un procedimento che parte da strade diverse per incanalarsi verso un’unica destinazione. La scissione – poi sintesi – è ben evidente proprio nella serie Rorschach, che spesso mostra una divisione quasi cellulare del soggetto rappresentato. Da qui lo sviluppo delle dicotomie che sembrano attraversare tutto il lavoro: positivo e negativo, maschile e femminile, realismo e astrazione. Le immagini speculari insistono su un’ambiguità percettiva che diviene sostanziale e che passa anche per la scelta della tecnica: fotografia o pittura? (senza considerare la componente performativa che ha un ruolo non meno importante nella loro produzione artistica). Così anche la nudità fisica del modello (il più delle volte Claudio Pagone) ha il suo corrispettivo nella nudità psicologica, quella che proprio il test brevettato dal professore Rorschach cerca di portare alla luce. La questione identitaria è un tema che, seppur non esplicitamente dichiarato, sembra riproporsi con forza in queste opere, a partire dal volto coperto e irriconoscibile del soggetto per arrivare all’ambiguità di genere, con sfavillanti décolleté rosse che fanno da accessorio ad un corpo chiaramente maschile. La scissione freudiana dell’Io, sia essa conflittuale o meno, rivive visivamente e concettualmente, al punto da far riecheggiare la celebre sentenza di Rimbaud: “Je est un autre”. Se io è un altro, ognuno ha il proprio doppio. Resta da appurare quanto questo sia prevedibilmente antagonista o inaspettatamente complementare.

rorschach re evolution 0034 - 2009- tecnica mista su tela cm 320x210
rorschach re evolution 0034 - 2009- tecnica mista su tela cm 320x210
rorschach re evolution 0041 - 2009 tecnica mista su tela cm 400x207
rorschach re evolution 0041 - 2009 tecnica mista su tela cm 400x207
 Photo  C. Lattanzio
Photo C. Lattanzio
Scultura ror 01 - 2010 cm 30x20x25
Scultura ror 01 - 2010 cm 30x20x25
Scultura ror 02 - 2010 cm 80x20x25
Scultura ror 02 - 2010 cm 80x20x25
hello rorschach 2010 -3 moduli cm 300x130 tecnica mista su tela
hello rorschach 2010 -3 moduli cm 300x130 tecnica mista su tela
Particolare
Particolare
ror sisma cm 165x160 dittico tecnica mista su tela 2011
ror sisma cm 165x160 dittico tecnica mista su tela 2011
ror g8 cm 160x80 tecnica mista su tela 2011
ror g8 cm 160x80 tecnica mista su tela 2011

ISTALLAZIONI

Target 2002
Target 2002
Target 2002
Target 2002
LA VENERE DELL'IMMONDIZIA 001
LA VENERE DELL'IMMONDIZIA 001
LA VENERE DELL'IMMONDIZIA 002
LA VENERE DELL'IMMONDIZIA 002
500 multe a regola d'arte
500 multe a regola d'arte
500 multe a regola d'arte
500 multe a regola d'arte
La carta igienica del critico
La carta igienica del critico
Orto-Pedia  3 elementi
Orto-Pedia 3 elementi

WONDERART 2011 MLAC

Per chi suona la campana? 2011 Performance for MLAC
Per chi suona la campana? 2011 Performance for MLAC
Per chi suona la campana? 2011 Performance for MLAC
Per chi suona la campana? 2011 Performance for MLAC
MONTICELLI  & PAGONE CON SIMONETTA LUX
MONTICELLI & PAGONE CON SIMONETTA LUX
STUDIO N-004
STUDIO N-004

M & Part

 

 

Dal  1999